come preannunciato durante le odiate ferie,ho fatto tre giri in mtb.
il più difficile è stato il giro del madriccio che ho scoperto essere situato a 3120mt .
siamo partiti alle cinque di mattina,tanto per non perdere l'abitudine invernale,da casa mia,Resana,alle otto abbiamo fermato la macchina a Morter,un nome.......!inforcate le biciclette ci siamo diretti a prato allo stelvio,su una ciclabile nel mezzo della val venosta,tra un furto di una mela rossa e quello di una verde siamo arrivati all'inizio della lunga salita,ci è voluta un'ora di ciclabile,per mè sembravano passati neanche venti minuti!
salita su asfalto,quella che porta allo stelvio,tutti i ciclisti ci sorpassano e se la ridono ma noi........non molliamo,ci sorpassano pure dei mtbiker belli cazzuti.ad un ponte loro proseguono per il bitume noi decidiamo di prendere la via della foresta........ottima scelta,tranquilla ripida ed in un bosco da favola
mi aspettavo di veder arrivare gli elfi.......Appena riguadagnamo l'odiato bitume ricompaiono i biker cazzuti di prima,increduli del fatto che li abbiamo anticipati senza superarli,mi chiedono lumi ed io rispondo"teletrasporto"
da li in poi non li abbiamo più visti,saranno arrivati qualche ora prima di noi.
arrivati a Solda optiamo per la risalita in funivia,dato che per tutta la salita il sole andava e veniva con scrosci di pioggia.
mai scorciatoia fu più azzeccata,da Solda al rif.Milano salita da lingua arrotolata sulla ruota e pioggia per tutti.
al rifugio ottima mangiata e bevuta con vari averna.dal rifugio al passo un calvario,di pedalabile solo qualche centinaio di metri poi tutto a spinta,tra piste da sci e mucchi di neve da tracciare.arrivati el passo ci ha accolto una nevicata,foto di rito e vestizione veloce dato il freddo dei tremilametri.
la discesa è una vera goduria a tratti tecnica,con scarpata laterale,ed altri meno ma comunque una discesa che resterà impressa nella mente di chiunque la percorra!!!
il mio compagno di giornata,non portato per le discese,ha fatto tutta la parte più tecnica a piedi.comunque si è divertito ed ha trovato una somiglianza,nel paesaggio,con la patagonia.uno spettatore occasionale si è fatto immortalare,anche se da lontano,un camoscio che vagabondava nella valle....eravamo in tre..........
la discesa non finisce mai per fortuna che si trova un bel rifugio dove bersi una birra,il zufallhutte.
nell'ultima parte della discesa,per ascoltare il mio amico siamo scesi su bitume,lo avrei mandato a farsi friggere ma cominciavo ad essere stanchino.
dopo nove ore dalla nostra partenza siamo ritornati alla macchina stanchi e soddisfatti della fatica del giorno:
settanta km e milleottocento metri circa di dislivello,togliendo i settecenti fatti in funivia.
che dire una giornata epica da consigliare a tutti ,con la funivia il dsl diventa quasi un gioco ma ne vale la pena!
non fatevi spaventare dai numeri ed andate a divertirvi su questo percorso.



il più difficile è stato il giro del madriccio che ho scoperto essere situato a 3120mt .
siamo partiti alle cinque di mattina,tanto per non perdere l'abitudine invernale,da casa mia,Resana,alle otto abbiamo fermato la macchina a Morter,un nome.......!inforcate le biciclette ci siamo diretti a prato allo stelvio,su una ciclabile nel mezzo della val venosta,tra un furto di una mela rossa e quello di una verde siamo arrivati all'inizio della lunga salita,ci è voluta un'ora di ciclabile,per mè sembravano passati neanche venti minuti!
salita su asfalto,quella che porta allo stelvio,tutti i ciclisti ci sorpassano e se la ridono ma noi........non molliamo,ci sorpassano pure dei mtbiker belli cazzuti.ad un ponte loro proseguono per il bitume noi decidiamo di prendere la via della foresta........ottima scelta,tranquilla ripida ed in un bosco da favola
mi aspettavo di veder arrivare gli elfi.......Appena riguadagnamo l'odiato bitume ricompaiono i biker cazzuti di prima,increduli del fatto che li abbiamo anticipati senza superarli,mi chiedono lumi ed io rispondo"teletrasporto"
da li in poi non li abbiamo più visti,saranno arrivati qualche ora prima di noi.
arrivati a Solda optiamo per la risalita in funivia,dato che per tutta la salita il sole andava e veniva con scrosci di pioggia.
mai scorciatoia fu più azzeccata,da Solda al rif.Milano salita da lingua arrotolata sulla ruota e pioggia per tutti.
al rifugio ottima mangiata e bevuta con vari averna.dal rifugio al passo un calvario,di pedalabile solo qualche centinaio di metri poi tutto a spinta,tra piste da sci e mucchi di neve da tracciare.arrivati el passo ci ha accolto una nevicata,foto di rito e vestizione veloce dato il freddo dei tremilametri.
la discesa è una vera goduria a tratti tecnica,con scarpata laterale,ed altri meno ma comunque una discesa che resterà impressa nella mente di chiunque la percorra!!!
il mio compagno di giornata,non portato per le discese,ha fatto tutta la parte più tecnica a piedi.comunque si è divertito ed ha trovato una somiglianza,nel paesaggio,con la patagonia.uno spettatore occasionale si è fatto immortalare,anche se da lontano,un camoscio che vagabondava nella valle....eravamo in tre..........
la discesa non finisce mai per fortuna che si trova un bel rifugio dove bersi una birra,il zufallhutte.
nell'ultima parte della discesa,per ascoltare il mio amico siamo scesi su bitume,lo avrei mandato a farsi friggere ma cominciavo ad essere stanchino.
dopo nove ore dalla nostra partenza siamo ritornati alla macchina stanchi e soddisfatti della fatica del giorno:
settanta km e milleottocento metri circa di dislivello,togliendo i settecenti fatti in funivia.
che dire una giornata epica da consigliare a tutti ,con la funivia il dsl diventa quasi un gioco ma ne vale la pena!
non fatevi spaventare dai numeri ed andate a divertirvi su questo percorso.
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